Il designer francese Ronan Bouroullec, presenta per Flos due nuove creazioni: Luce Sferica e Luce Cilindrica. Unendo la poetica artigianale a un'anima industriale, con queste creazioni Bouroullec esplora materiali, forme e luce attraverso la magia discreta del vetro soffiato, mostrando la sua abilità nel trasformare le emozioni in design funzionale.
Al centro della lampada un profilo orizzontale ospita due strisce LED: una emette luce verso l'alto e una verso il basso. Un innovativo dimmer touch consente di accendere e regolare indipendentemente ciascuna sorgente luminosa.
Gli elementi sferici in vetro sono realizzati con l'antica tecnica del vetro soffiato a bocca, che conferisce loro un aspetto quasi etereo.
La stessa magia si ritrova in Luce Cilindrica. Qui le sfere lasciano il posto a eterei moduli cilindrici in vetro borosilicato, per offrire la massima trasparenza, leggerezza e resistenza al tempo stesso. Entrambi i modelli sono disponibili in tre dimensioni, adattabili perfettamente a seconda dello spazio.
La luce può essere proiettata verso l'alto e verso il basso, controllata da un discreto dimmer touch situato all'estremità della lampada.
Pensate per illuminare spazi privati o nel settore dell'hospitality, ma anche spazi museali e ambienti con una forte connotazione architettonica, Luce Sferica e Luce Cilindrica possono essere installate in file parallele, creando veri e propri paesaggi luminosi. Con queste nuove creazioni, Ronan Bouroullec dà forma a un incanto moderno che rispecchia la sua sensibilità e il suo approccio estetico.
«Luce Sferica è una lampada che ricerca la delicatezza e la bellezza delle cose semplici, come le gocce di pioggia che si aggrappano a un filo, o una bolla di sapone soffiata da un bambino. Su una base industriale in alluminio estruso scivolano sfere di vetro soffiato a bocca, come bolle che si adagiano su un filo. Sono la morbidezza, la magia e la raffinatezza tecnica a prevalere in questo progetto.Un oggetto di grande precisione tecnica che esprime la bellezza delicata e la poesia, più che la meccanica sintetica».
Ronan Bouroullec