stories-flos-issue-4-Parentesi50-00b
Product Highlights

I 50 anni di Parentesi

Product
Parentesi 50
Designers
Achille Castiglioni & Pio Manzù
Photography
Alecio Ferrari
Set Design
STUDIO TESTO
Text
Laura Traldi, Paolo Brambilla (Flos for Planet)
From
Flos Stories Issue 4

Uno schizzo a matita. Due grandi designer che hanno lavorato insieme ma non si sono mai incontrati. Un best seller di 50 anni fa, ora presentato in una nuova edizione con i colori che amavano. La storia di Parentesi è speciale, e attinge all'ingegno, un pizzico di magia e molto rispetto.

condividi:
stories-flos-issue-4-Parentesi50-00

Un buon design fa nascere relazioni, tra persone, oggetti e tecnologie. Ma quando permette connessioni impossibili, evoca l’idea della magia.

È proprio la parola magia che viene in mente pensando alla storia di Parentesi, la lampada realizzata da Pio Manzù e Achille Castiglioni, prodotta da Flos fin dal 1971 e presentata in occasione del suo 50° anniversario nelle nuove edizioni color Turquoise e Orange Signal. La storia di Parentesi è la storia di un dialogo mai avvenuto, una storia di genialità alimentata dalla passione per gli oggetti di uso quotidiano e un esempio del rispetto che le persone che creano dovrebbero avere per la creatività delle altre persone.

stories-flos-issue-4-Parentesi50-01

La storia di Parentesi inizia nel 1969, con la morte prematura del giovane designer Pio Manzù. Un talento unico, inventore del primo veicolo multifunzione e autore di mezzi di trasporto iconici e immortali, come la FIAT 127. Castiglioni conosceva il suo lavoro, ma i due non si erano mai incontrati. Grazie alla vedova di Manzù, Castiglioni ebbe la possibilità di consultare i suoi disegni e la sua attenzione fu catturata da uno in particolare. Si trattava di una latta cilindrica scanalata che emetteva luce, appoggiata su un’asta che collegava soffitto e pavimento e che, grazie a una vite, poteva compiere un mezzo giro, salire, scendere e fermarsi. Si trattava dell’idea originale dietro Parentesi.

stories-flos-issue-4-Parentesi50-02

Giacomo Manzoni, figlio del maestro e curatore della sua fondazione, ricorda che c’era molto di Manzù nel disegno: “la sua ossessione per la semplicità, la riduzione dei costi, gli oggetti di uso quotidiano”. “Nella bozza erano presenti tutti gli elementi che avrebbero catturato Castiglioni: flessibilità, disponibilità all’uso, leggerezza”, aggiunge la figlia Giovanna Castiglioni, curatrice della Fondazione Achille Castiglioni.

stories-flos-issue-4-Parentesi50-03
stories-flos-issue-4-Parentesi50-04

Il disegno aveva innanzitutto del potenziale di movimento: Castiglioni voleva liberare questo oggetto, lavorando a stretto contatto con i tecnici Flos. Sostituì l’asta con un fil di ferro metallico che, deviato da un tubo, provoca attrito: in questo modo la lampada rimane in posizione senza bisogno di una vite. La linea rimane in tensione tra un tenditore e un peso da 5 kg.

stories-flos-issue-4-Parentesi50-05

Parentesi è leggera, accessibile e dinamica. È flessibile e contemporanea, ma anche senza tempo perché attinge all’immaginario collettivo: la sorgente luminosa è una semplice lampadina che ruota di 360 gradi. Ma Parentesi è soprattutto un oggetto di co-design. “L’idea alla base era: la acquisti e poi sei tu a montarla”, spiega Giovanna. Parentesi era contenuta all’interno di un packaging ‘nudo’: due gusci di plastica realizzati in un unico stampo. “Nel 1965 mio padre utilizzò la stessa tecnica di stampaggio per una valigetta promozionale per FIAT,” spiega Giacomo. “La trasparenza del packaging, che dona dignità ai singoli elementi, rimanda al modo in cui Manzù esponeva le parti meccaniche delle automobili alle fiere: a parete, come le opere d’arte.’

stories-flos-issue-4-Parentesi50-06

Castiglioni sapeva quanta della sensibilità di Manzù era racchiusa nella sua interpretazione del progetto? “È impossibile dirlo,” afferma Giovanna. Tuttavia Castiglioni decise di condividere la paternità di Parentesi con il suo collega deceduto, rendendo omaggio al valore della sua intuizione e al design e alle abilità tecniche che lo avevano reso un prodotto finito. “Un gesto nobile che insegna il rispetto per le idee in un mondo che spesso ne è sprovvisto,” afferma Giacomo Manzù.

stories-flos-issue-4-Parentesi50-07

Il rispetto si riflette anche nella scelta dei Design Curator di Flos, gli architetti Calvi e Brambilla, di attingere alla fantasia di entrambi i creatori di Parentesi per l’edizione speciale che festeggia il 50° anniversario. La coppia ha scelto il Turquoise e Orange Signal seguendo un approccio filologico. “Il primo colore piaceva a Castiglioni, che lo aveva scelto per gli interni della sua casa. Il secondo era il colore utilizzato da Manzù per i suoi prototipi,” spiegano gli architetti. “Li abbiamo applicati sul tubo, ma anche sulla base, che nel progetto originale era colorata. Anche il packaging degli anni Settanta è stato riprogettato e reintrodotto, insieme al libretto rotondo, posizionato sotto la base della lampada.”

Più che un’operazione nostalgia, questa reinterpretazione di Parentesi rappresenta un altro tassello del dialogo tra maestri del design: una conversazione che dura da 50 anni.

logo_flos_for_planet_06

A volte capita che un progetto che ha già mezzo secolo, e di cui credevamo di sapere tutto, inaspettatamente riveli qualità che non sospettavamo potesse avere: pensavamo di conoscere bene Parentesi, e invece qualcosa ci era sfuggito.

Sappiamo tutti che Parentesi è una lampada unica: è sospesa, ma non viene usata come lampada a sospensione. È possibile montarla nell’angolo di una stanza, al posto di una lampada da terra o accanto al letto, al posto di una lampada da tavolo; possiamo sganciarla dal soffitto, arrotolare il cavo, metterla in valigia e rimontarla in una nuova casa senza nessun problema.

Guardandola con la sensibilità odierna, ci rendiamo conto che in un certo senso il suo carattere ibrido e nomade interpreta la fluidità del nostro tempo molto meglio di tanti oggetti che ci circondano.

Non ci rendevamo conto che Parentesi, per sua stessa natura, è anche sostenibile: nonostante sia figlia di un’epoca solitamente associata allo spreco di risorse e all’inquinamento, il suo impatto ambientale è minimo.

Innanzitutto la sua sorgente luminosa è una delle più facili da sostituire, anche se oggi utilizziamo lampade a LED con lo stesso attacco a vite di un tempo. Naturalmente una lampadina moderna consuma molto meno e ha una durata decisamente più lunga rispetto alle vecchie lampadine a incandescenza, ma anche se si esaurisce si può sempre sostituire, cosa che non è sempre possibile con gli apparecchi a LED di prima generazione.

Dal momento che Parentesi viene assemblata utilizzando solo pochi componenti, quando arriva il momento di gettarla è facile dividere e smaltire correttamente i diversi materiali per il riciclaggio. In occasione del 50° anniversario è stato sufficiente un solo intervento sul contrappeso: invece di applicare un componente protettivo sovrastampato in gomma sul metallo, ora viene utilizzato un blocco in ghisa rivestito da una guaina di silicone, separabile dal centro. Questi due materiali derivano da risorse ampiamente disponibili (rispettivamente ferro per la ghisa e silice per il silicone) e sono entrambi riciclabili.

Infine, i diversi componenti di Parentesi sono compattati in una confezione piccola e leggera, per cui i costi di trasporto sono estremamente ridotti. I due creatori, Manzù e Castiglioni, non avevano previsto che ciò avrebbe anche ridotto l’impatto ambientale: una confezione leggera riduce il consumo di carburante necessario per il trasporto.

Quando abbiamo deciso di reintrodurre il packaging originale, trasparente e con manico, abbiamo chiesto di utilizzare PET completamente riciclato derivato dal ciclo di recupero dei materiali di scarto, come le bottiglie di plastica. Per sua natura, il PET è perfettamente riciclabile: se non si desidera conservare il packaging originale progettato da Achille Castiglioni, è sufficiente gettare i due gusci nel contenitore per il riciclaggio. Ma siamo certi che saranno in molti a conservare una scatola così bella.

— Paolo Brambilla
stories-flos-issue-4-Parentesi50-08
Prodotto in questa storia